lunedì 24 novembre 2008

Attessa mòre, levitando in gébilo.




Attessa mòre, levitando in gébilo,
quantunque attenda glòsoli addensàti,
e basilisco mòvesi nel grèbilo,
pur quantonando gli esiti dei fàti.

Aberra e abòrra, l'àcume besèbilo
tortaccionandosi nei fluvoli calàti,
ma tòrre e crosta l'uomo in vile èbilo,
ignomarando carichi e paràti.

Simmisca l'ermo strepito cocente,
lampetti quinto torrido congedo,
astìpuli l'antìpito coerente

e non s'accestri coli al bieco vedo.
S'astòcchi tùmulo daràndo tra la gente
e tratti d'assi dito duolo dedo.

1 commento:

Kuros ha detto...

E' tutto vero e condivisibile!